Di Mario Boggini e Virgilio Milano, 24 gennaio 2023 - In generale i valori dei mercati internazionali sono scesi, e ora, quasi tutti i prodotti sono su punti di resistenza (del resto non può sempre e solo scendere) anche se varie notizie “un po’ confuse”, sui dati del raccolto in Sud America sostengono il comparto soya e non solo quello.
Nel mercato interno poco da segnalare: crisi fisica sulla scarsità di farina di soya al porto, che però potrebbe risolversi dalla prossima settimana, cereali “stanchi”. Cruscami in ribasso, fibrosi e foraggi stabili. Carenza di far colza nei proteici. Fermo il comparto soya.
Da segnalare nel mercato interno una diffusa ritenzione alla vendita dei prodotti raccolti nelle campagne scorse.
Per il mondo delle bioenergie nulla da segnalare se non ancora una certa ristrettezza di farinetta di mais da biogas, mentre per le altre zootecniche nessun problema, mais uso bioenergetico introvabile, fra non molto il settore potrà adagiarsi con i cruscami di grano.
Tutto il mercato soffre per i ridotti scambi e questo è la prova di una crisi dei consumi piuttosto diffusa. Del resto con due guerre aperte e vari focolai di crisi in giro per il globo c’è poco da stare allegri, ora il mercato non potrà certo scappare via più di tanto, ma attenzione perché essendo seduti su varie polveriere tutto e il contrario di tutto è possibile attendersi. Inoltre, i problemi della logistica non si stanno ancora completamente risolvendo.
Un esempio che il mercato non possa continuare a calare in eterno lo stiamo registrando con i prezzi del comparto farina di soya dove i valori da febbraio in poi (pur essendo inferiori a quelli spot che risentono della crisi di fisicità da settimane segnalata) da tre giorni aumentano di continuo e sensibilmente.
La rivolta degli agricoltori Europei contro le direttive della P.A.C si allargano un po’ ovunque e iniziano anche da noi. Solo che i media non ne parlano più di tanto…
Indici Internazionali al 24 gennaio 2024
L’indice dei noli b.d.y. è risalito a 1473 punti, il petrolio wti è salito a circa 75 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,08700 ore 09.42
(*) Noli - L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano